Storia ed origini della famiglia Ribacchi

Secondo alcuni storici i Ribacchi discendevano dai conti di Categge, anche se essi non ne citano le fonti archivistiche. Faceva parte del territorio di Categge una torre di avvistamento, chiamata Torre di Ribecco - della quale oggi ne rimangono in piedi solo poche vestigia - che alcuni asseriscono aver dato il nome agli attuali Ribacchi.

Successivamente alcuni membri della famiglia Ribacchi si sono insediati in altre località nei dintorni di Categge: principalmente Gualdo Tadino, Fossato di Vico e San Pellegrino.



La famiglia Ribacchi è stata sempre molto legata ai suoi luoghi natali, e per almeno due secoli è rimasta concentrata nei dintorni di Categge. Infatti Gualdo Tadino, Fossato di Vico e San Pellegrino distano da Categge solo, rispettivamente, 6,5, 4,5 e 4 Km.

Un documento che si trova depositato presso l’Archivio Capitolare di San Benedetto - registro dei Battesimi di Santa Maria della Pieve di Tadino (Santa Chiara dal 1575) - riferito al 27 gennaio 1666, registra il battesimo di Giovanna di Giuseppe di Simone alias Ribacci e di donna Catarina. Secondo don Carlo Cancellotti, potrebbe essere questo soprannome all’origine dell’attuale cognome (Carlo Cancellotti, “Dialetto e folclore tadinate”, Gualdo Tadino 1988).

Nei registri parrocchiali di San Pellegrino, liber mortuorum, alla data del 28 marzo 1679 è riportata la morte di donna Tommasa di anni 65, moglie di Alessandro di Simone di Ribecco.

Secondo fonti archivistiche familiari, raccolte da don Antonio Ribacchi (1862-1930), il capostipite fu Pompilio Ribacchi, nato il 15 ottobre 1642 a Categge, sposato a Chiara di Andrea.

Le ricerche condotte da Daniele Amoni, invece, fanno supporre che le origine siano ancora più antiche, in quanto è stato trovato un documento che riporta il matrimonio di Giovanni Antonio fu Angelo Ribacchi e Ubalda Ricciatelli fu Angelo avvenuto nella chiesa di San Benedetto il 14 maggio 1652.

Ramo di Fossato di Vico
Il ramo fossatano prese origine da Francesco, figlio di Giovanni (Gualdo Tadino 8 gennaio 1732), nipote di Giovanni Maria (1686-1763) di Pompilio, il quale sposò Maria Anna Teodori dalla quale ebbe Donato che fu battezzato il 7 novembre 1790 a Gualdo Tadino. La mancanza di notizie circa altre nascite, matrimoni o decessi fa supporre che la famiglia si trasferì in altra località e noi siamo dell’ipotesi che fu proprio Fossato ad ospitarli, in località Palazzo, in quanto nei decenni successivi si ritrovano discendenti che portavano i medesimi nomi.

Il capostipite di Fossato fu Pietro, nato nei primi anni dell’Ottocento, che ebbe Bernardino che sposò Rosa Vantaggi di Sante dalla quale ebbe: Giovanni (1860); Palmina (22 aprile 1862); Matilde (1864); Giuseppe (19 luglio 1866); Marianna (21 aprile 1877); Luigi (20 marzo 1879); Cecilia (12 agosto 1884).


Nell’albero genealogico custodito dai discendenti attuali, non si fa menzione di un illustre antenato: Fortunato Maria Ribacchi (1878) di Gualdo Tadino, padre cappuccino, che fu più volte Guardiano del convento e “...resse la comunità con molta prudenza. Fu sacerdote di amabile conversazione e per questo era l’amico ed il confidente di tutti, specialmente dell’aristocrazia perugina, e quando i frati furono cacciati dal «Loco Novo», egli solo fu lasciato come custode. Era assai amante della carità fraterna e di grande zelo per il bene del prossimo tanto che il Papa Leone XIII (Vincenzo Gioacchino Pecci, 1878-1903, ndr) che lo conobbe molto bene in Perugia, quando ne seppe la morte disse: «E’ morto l’Apostolo di Perugia». Con molta probabilità il nome Fortunato potrebbe essere stato quello da cappuccino e non quello di nascita, così come appare probabile che non fosse del ramo gualdese ma di quello originato o da Fossato di Vico o da San Pellegrino.

(Ringrazio Daniele Amoni per le sue preziose informazioni)